dal
Resto del Carlino del 25/08/1983
In
margine al Gran Premio Bocciofilo di Salsomaggiore, il rag. Enea Barani,
che fu per anni presidente del sodalizio ci ha inviato la seguente lettera.
"L'intera
pagina, corredata da un'ampia documentazione fotografica dedicata alta
presentazione della 42.a edizione del G.P. Bocciofilo di Salsomaggiore,
mi ha richiamato atta memoria un curioso e singolare episodio del quale
fui protagonista durante la mia non breve permanenza alla presidenza della
Società Bocciofila Salsese. Settembre 1935. E' ospite del Grand
Hotel Terme per un periodo di cura un Ministro del Governo di allora,
l'on. Edmondo Rossoni.
Vuole il caso che, portiere del grande albergo, fosse allora Mario Peschiera
(uno dei pochissimi soci fondatori della Bocciofila Salsese ancora vivente)
al quale, saputo di una certa simpatia del ministro per il gioco delle
bocce, non fu difficile ottenere la sua approvazione per l'organizzazione
di una manifestazione in suo onore. Nacque così, la 'Coppa Rossoni".
Si pensò subito ad un incontro amichevole fra quattro coppie della
Bocciofila Salsese e altrettante di una società di Parma e, per
contenere la gara in un ragionevole termine di tempo, si adottò
il criterio della eliminazione diretta. La scelta cadde sulla società
Aquila di Parma, guidata dal farmacista dr. Allegri. L'incontro, annunciato
dalla stampa, destò non poco scalpore anche a Parma. La gara si
svolse in notturna sui campi annessi allo chalet Latteria Svizzera.
Le vicende della gara sono presto ricordate. Al 1° turno eliminatorio
caddero tre coppie di Parma e una di SaIsomaggiore mentre al 2° turno
caddero, purtroppo, due coppie di Salsomaggiore sicché ebbero accesso
alla finale la coppia della società Aquila, formata da Primo e
Alfredo Tassi (padre e figlio, quest'ultimo valido centrattacco del Parma
Calcio degli anni Venti) e la coppia SaIsese formata da Mario Peschiera
e Mario Anesi. La finale, alla quale, ovviamente, presenziò il
ministro tifando per Salsomaggiore, fu molto incerta e combattuta ma alla
fine la vittoria arrise a Parma.
Un'eccezionale "raffa col salto" di Alfredo Tassi risultò
determinante ai finì della sconfitta dei salsesi.
Prima di lasciare il campo di gioco, il ministro richiamandosi alla leggenda
degli Orazi e dei Curiazi sostenne con convinzione che la coppia vincitrice,
per aggiudicarsi il trofeo, avrebbe dovuto superare non soltanto una ma
ad una à una tutte e tre le coppie Salsesi semifinaliste.
I chiarimenti forniti e il pur legittimo richiamo al regolamento della
gara risultarono vani e l'onorevole fu irremovibile nella sua convinzione
che una grave lacuna del regolamento avesse influito sulla sconfitta dei
giocatori Salsesi".
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