dalla
Gazzetta di Parma del 08/07/2002
Settant'anni
di caccia Ia pallino
La Bocciofila ha spento le candeline al ritmo delle marce
dei bersaglieri
SALSOMAGGIORE
- Compie quest'anno i settant'anni, ma vitale com'è non li dimostra
assolutamente.
Si
tratta della Bocciofila Salsese. Quando, nel 1932, un gruppo di appassionati
bocciofili salsesi fondò l'associazione che oggi tutti conoscono,
non pensavano certamente che dopo quattordici lustri la loro «creatura»
potesse raggiungere i livelli ai quali oggi si trova. La prima sede della
Bocciofila Salsese fu il giardino del ristorante Guantara, in aperta periferia,
dove erano stati sistemati due campi saliti poi a quattro.
Non ancora assurto ai livelli famosi di dancing fra i migliori regionali,
la Guantara, con i campi immersi nella frescura, si prestava bene a sede
di un sodalizio per il gioco delle bocce dove chi assisteva alle gare,
ma anche chi giocava, poteva gustare un calice di malvasia.
Divisa d'obbligo, in un tempo di divise nere, pantaloni e camicia bianca
e da allora i campi da bocce furono frequentati da esponenti di molti
dei casati locali, dai Negri ai Buono, ai Botti, agli Uni, ai Davighi,
ai Morini, ai Dondi, tanto per citarne alcuni senza nulla togliere agli
altri e molti dei giovani di oggi sono gli eredi di dinastie bocciofile.
Allorché, al termine della guerra, il giardino zoologico comunale
venne smantellato e Angelo Lombardi emigrò verso la televisione,
la società si trasferì nella sua sede attuale portando i
campi da quattro a otto e poi a sedici in un ambiente naturale unico e
irripetibile, grazie alla civica amministrazione. Il numero dei soci andò
ulteriormente crescendo così come i giocatori e la società
entrò nel giro delle gare portando a casa coppe, medaglie, trofei
a non finire grazie a sportivi che avevano e hanno nel sangue la caccia
al pallino o alla bocciata.
Sono tanti, questi trofei, e ci vorrebbe molto tempo per contarli, se
uno volesse togliersi la curiosità, per vedere il tempo passato
attraverso di loro. La storia, appunto di settant'anni.
Fiore all'occhiello di questa società, che oggi sempre grazie all'attenzione
dell'amministrazione comunale può contare anche da alcuni campi
coperti che consentono l'attività invernale, è comunque
la gara di Ferragosto, il Gran premio Salsomaggiore, che dopo oltre mezzo
secolo costituisce ancora un richiamo straordinario per gli appassionati
bocciofili di tutt'Italia.
Oggi la Bocciofila Salsese è guidata dal presidente Carlo Davighi
che si avvale della collaborazione di uno staff responsabile dei diversi
settori pubblicitari, ludici, organizzativi, giardinaggio, manutentivi
e ciò onora ogni consigliere.
Per ricordare la vivacità di un ambiente come la Bocciofila esuberante,
attiva, effervescente non poteva mancare una partecipazione altrettanto
effervescente come la fanfara dei bersaglieri della sezione di Orzinuovi
di Brescia diretta dal maestro
Alessandro Conti. I fanti piumati musicisti hanno attraversato festosamente
le vie della città termale lanciando verso il cielo brontolii di
bombardini, petulanze di cornette, mugugni di flicorni fino a raggiungere
il parco Mazzini dove, alla sede della società delle bocce, un
pubblico festoso e foltissimo li ha lungamente applauditi nel corso di
un programma non solo di marcette bersaglieresche e ma anche di brani
d'opera, operettistici e canzoni.
E' trascorso così il compleanno della Bocciofila, settant'anni
portati egregiamente e che con la presenza musicale ha voluto ricordare
coloro che le bocce le hanno appese al chiodo più o meno forzatamente,
ma anche coloro che da poco o tanto tempo hanno lasciato i campi da gioco
del parco salsese per altri campi ben più vasti e luminosi, dove
lo spazio per giocare non manca e dove la partita non finisce mai.
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